Fisco e calcio: i conti in rosso della serie A fanno paura

Ancora una volta si parla di un’emergenza legata al fisco per il massimo campionato italiano. Si tratta, come si può facilmente intuire, di tutta una serie di strascichi che sono legati più che altro alla sospensione del campionato nel momento in cui si è verificata la pandemia.

I debiti stanno sommergendo diverse squadre di calcio che militano nel nostro campionato. Si tratta di pendenze che varie compagini hanno nei confronti dello Stato, dopo la sospensione legata all’emergenza pandemica. La scadenza del termine per poter effettuare il versamento dei tributi che sono scaduti lo scorso 22 dicembre è arrivata.

In uno scenario complessivo particolarmente complesso e complicato, sono ben dieci le squadre che sono maggiormente indebitate nei confronti delle casse dello Stato. Al primo posto troviamo la compagine interista, che ha accumulato la bellezza di 50 milioni di euro tra Irpef e vari contributi che non sono stati ancora pagati. Subito dopo la formazione nerazzurra troviamo le due compagini romane, ovvero la Lazio e la Roma, rispettivamente con debiti pari a 40 e 38 milioni di euro. Importi molto alti anche per la Juventus, che deve saldare circa 30 milioni di euro: il discorso è simile per il Napoli, che è indebitato con l’Erario per circa 25 milioni di euro, mentre i debiti della Fiorentina si fermano a 15 milioni di euro. Per quanto riguarda il Milan, invece, i debiti ammontano all’incirca a una decina di milioni di euro.

Come si può facilmente intuire, c’ è una piccola e semplice regola che spiega alla perfezione l’ammontare di tutti questi debiti. Più alti sono gli stipendi e più sono elevate le tasse che si devono pagare allo Stato. Complessivamente, si tratta di ben una sessantina di rate, che hanno lo stesso importo, che dovranno essere versate, a parte le prime tre, che però, sono state dilazionate e che scadevano il 29 dicembre, all’ultimo giorno di ciascun mese da gennaio del prossimo anno. Da notare un altro aspetto molto interessante, ovvero che la scelta della soluzione di pagamento a rate non fa altro che appesantire il debito, dal momento che prevede una maggiorazione pari al 3% dell’importo totale.

In base ai vari dati che sono stati raccolti, ecco che il debito totale delle compagini italiane rispetto all’Erario statale dovrebbe aggirarsi intorno a cifre particolarmente elevate. Infatti, si arriverebbe addirittura a importi come 500-600 milioni di euro.

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