Frosinone – Prato 3-1

FROSINONE – PRATO 3-1

Reti: Carrus (F) al 24′ pt, Lamma (P) 38′ pt, Bonvissuto (F) al 45′ pt, Frara (F) al 40′ st

Lo stadio Matusa è una tana ciociara: chi tenta di graffiare, sente gli artigli. Tre zampate allo Spezia, nell’esordio casalingo, hanno lasciato il segno e sono servite per incutere paura. Lontano dai propri confini spaziali, vero, il felino perde incisività: si dimena, combatte, s’affanna. Ma gli altri – di sciabola e di fioretto – la mettono lì.

  • Nell’angolino alle spalle del portiere. Le due sconfitte esterne per 1-0 sono segnali: li volesse cogliere il Prato, avrebbe di che trarne beneficio. Eppure, i lividi di questo scorcio iniziale di campionato sono segni ancora impressi sul volto dei toscani: cinque schiaffoni in piena faccia, cinque reti al passivo.
  • La replica del pugile suonato, di contro, ha fruttato due ganci – tu tum – inutili per rovesciare il referto. Tre partite, tre ko: Vincenzo Esposito, con la spugna tra le mani, ha avuto timore di doverla gettare. Ma Vincenzo Esposito è combattivo per natura: si può uscire sconfitti, conta semmai il modo. E quel modo individuato dal tecnico torinese è un ribaltamento generale di quella maniera di percepire fatica e sacrificio. Pugno duro e fuori gli attributi: occasioni all’orizzonte ce n’è ben poche.

Buonasera da una porzione di Ciociaria che conviene visitare almeno una volta nella vita.

Si respira la Storia grande di un’epoca che ha segnato il corso della penisola. Raccordo tra Alberto Moravia e Vittorio De Sica, la Ciociaria è località su cui l’occhio di bue proietta un fascio di luce viva: la quarta giornata di Prima Divisione girone B si chiude stasera sull’erba del Matusa.

Di fronte Frosinone e Prato in quella che somiglia molto più a una sfida tra deluse che a una gara tra sicure protagoniste. L’inizio svia e tramortisce, risponderebbero i più ottimisti: vero, quanto lo è il fatto che le due formazioni sono già a un crocevia. Non potersi permettere sconfitta alla quarta giornata di campionato, significa aver cominciato male.

LE ULTIMISSIME della sfida parlano di un Froisinone con Carrus al debutto e Artistico dal 1’; 4-4-2 per gli ospiti con Silva Reis e Pesenti in avanti.

Formazioni ufficiali

Frosinone: Nordi, Catacchini, Guidi, Stefani, Fautario, Carrus, Baccolo, Beati, Bonvissuto, Artistico, Manzoni.

Prato: Laveni, Scrugli, Serafini, Lamma, De Agostini, Guarisa, Cavagna, Fogaroli, Pisanu, Silva Reis, Pesenti.

Il primato tessile, i biscotti famosi nel mondo e noti con il nome di cantucci, l’esser sede di importanti opere pittoriche del rinascimento: Esposito ha imparato a conoscere la città in cui allena prendendo atto che non sempre il calcio diventa specchio lineare per riprodurre prestigio e gloria: se le tradizioni cittadine si sono consolidate nel corso degli anni e hanno reso il comune illustre anche Oltroceano, questo Prato calcio è entità che deve ancora farsi.

Intanto, cominciamo con il dire che il tiepido ventiello che ogni tanto carezza le guence rende la sereta piacevole ma insinua il dubbio che il tempo possa, con il passare dei minuti, peggiorare.

La differenza gol fatti/gol subiti dalle due formazioni non è ancora notevole ma la bilancia pende leggermente in favore del Frosinone: tre marcature all’attivo e quattro sul groppone; solo due i gol del Prato che ha subito cinque reti.

E’ iniziata. Pubblico presente in numero piuttosto modesto. Le voci, tuttavia, cominciano a sentirsi: tifosi caldi.

Prime fasi di gioco in grado di mostrare gli intenti dei ventidue in campo: il Frosinone ha in mano il pallino del match e ha cominciato a strutturare fraseggi che trovano nella mediana avversaria una opposizione finora efficace. Prato prnto a ripartire in contropiede ma lo fa con lanci lunghi che mettono in difficoltà, prima ancora che la retroguardia di casa, gli attaccanti di mister Esposito.

Ora piove. Intensità direttamente proporzionale ai secondi che si susseguono: a conti fatti, in pochi minuti ci si è bagnati per davvero.

Al 10′: nulla da segnalare che possa avere rilievo in sede di commento. Altra sensazione: i ventidue hanno paura di perdere. Non si osa, non si azzarda preferendo la politica della pazienza. Calma comprensibile, a tratti soporifera.

Artistico ci sveglia. Grazie. Bolide da calcio piazzato al 15′: distanza ragguardevole, pallone a lato di poco.

Piove, ancora. Piove e purtoppo viene più facile restare basiti a osservare la traiettoria della pioggia che cade (di traverso. Di traverso!) anzichè osservare la sfera. Oh, succede davvero poco: in mediana le zolle tra un po’ salteranno per quanto le stanno calpestando ma sul resto del campo è tutto intonso. Pare una ciambella col buco.

Eccolo, l’acuto.

FROSINONE IN VANTAGGIO. E’ il 24′ e Carrus approfitta di una disattenzione della retroguardia ospite e mette il pallone dove l’estremo avversario non può arrivare.

Una cosa – mentre il gioco torna a stazionare a metà campo – ve la consiglio.
Ricordate il ragazzo di Roma picchiato all’uscita dallo stadio olimpico dopo Roma-Siena? E’ diventato un caso da quando sono comparsi sul web dei video che ritraevano il pestaggio dei vigili.

LEGGETEVI GLI SVILUPPI DI OGGI: DICE IL COMANDANTE ——–> CI HA AGGREDITI LUI

33′. Il Prato si riaffaccia dalle parti di Nordi: il più ispirato è Cavagna, il più mobile Pesenti ma neppure loro riescono a centrare lo specchio della porta. Ciociari provvisoriamente a 6 punttti in classifica

38′. PRATOOOOOOOOO GOLLL. Pisuna per Lamma: il calcio piazzato viene sfuttato al meglio dal centrocampist che riequilibra l’incontro.

45′. BONVISSUTO GOL!. Attaccante di raza, bomber sopraffino, aguzzino certificato. Dire Bonvissuto significa riassumere i concetti utilizzando un solo vocabolo. Cognome-garanzia, un tocco e la palla finisce sotto l’incrocio. Talmente rapido, il bomber, da anticipare anche il fischio arbitrale che sanciva l’intervallo.

Ok, fine primo tempo.
Un nome su tutti: Carrus.
Carrus perchè ha segnato. Carrus perchè ha fatto segnare Bonvissuto. Carrus perchè era al debutto. Carrus per la capacità di sapziare a tutto campo. Carrus che, tra gli altri, sembra calciatore di categria differente. Con più voglia. Più carattere. Più fame. E Carrus anche perchè, non appena torneranno Santoruvo e Ganci, che potenzialità avrà, il Prato?

Ripresa iniziata, il Prato tenta di stravolgere l’andamento della gara e di rendersi più incisivo: entra Baresi, esce Sgrugli. Non c’è paura, negli occhi pratesi nè timore reverenziale. Solo voglia di rimettere il punteggio in equilibrio e sfatare la legge del Matusa che recita testuale – e ci limitiamo alle statistiche 2011/2012 – una partita in casa una vittoria locale.

Al 7′ pare di leggere un libro già letto, di vedere un film già visto. Ma la sensazione non è quella di non volersi schiodare dalle pagine, staccare dallo schermo. E’ una gara a fiammate: se capiti nel capitolo sbagliato, pare duri cent’anni. Intanto, Artistico s’invola: poi, mentre vola, cade. Ma Artistico, in quanto fratello di Ciccio ancora adesso non si discute.

Per non dormire a centrocampo, i rispettivi reparti di mediana hanno cominciato a discutere animatamente. Pare di sentirli: “Ma chi doveva puntarla, la sveglia?”. Fautario a Lamma: “Noi no”. E Lamma ai suoi: “Loro dicono di no”. Esposito a Lamma: “Lamma, loro stanno vincendo”. E Lamma, ah.

E’ il monologo dell’assurdo ma il 2-1 a tratti non rende l’idea: uno si immagina chissà che combattività. Invece, ripeto, sono solo sprazzi. ma piccoli sprazzi non divertono. Semmai, fanno rianimare. A sprazzi, appunto.

Frosinone: fuori Manzoni e Cavagna, dentro Frara e Geroni. E’ il 20′: Prato, dove sei?

Il Prato blu sul prato verde con sfondo gialo ciociaro e gli occhi rosso-palla di quando sono in fissa. Sembra di stare alle Mauritius.

25′: Pisanu, Serafini, Pesenti: testa della punta, la palla si impenna. Fuori Carrus: gli chiedono se si sia sentito decisivo e lui risponde che deve ancora trovare la migliore condizione. Io dico un nome su tutti: Carrus.

30′. Mario Artistico in tuffo di testa: ha provato ancora a involarsi. Nel volo, è caduto di nuovo. Ma Ciccio Artistico non lo puoi discutere. E allora nemmeno il fratello.

Esposito cambia in corsa: difesa a tre e tridente. Per fare qualcosa di buono, ci sono al massimo 10 minuti.

FRARA, 3-1. E’ il 40′ della ripresa: fa tutto Miramontes (sprazzi, anche lui capace di infiammare) che mette a frara un pallone tra i piedi. Va solo spinto e frara spinge.

Scampoli. Fuori Mario Artistico, stanco morto. Lo intervistano a bordo campo: il fiatone gli anticipa le parole. Ma lui si esprime e risponde lo stesso. Dice che la partita finisce solo con il fischio. Poi, s’invola. E mentre vola – che lo capisci da te, avrebbe milioni di concetti custoditi nel cervello -, puf, cade ancora. Inciampa coi concetti, finisce a dire tre frasi fatte. Ma Artistico, col fratello che ha, cosa fai, lo discuti? Col piffero. Artistico non lo discuti mai.

Scampoli. Campo aperto per il contropiede, invece al triplice fischio il terreno diventa un ring. Zuffa in coda, solo parole. Matusa inviolato, Prato da record: quattro sconfitte su quattro. Solo che – Esposito – certi record è meglio lasciarli perdere.

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