Morte Bergamini perizia Ris su Maserati esclude pista droga

Era una delle ipotesi in campo ma, dopo la perizia dei Ris di Messina sulla Maserati di Denis Bergamini, anche l’ipotesi degli stupefacenti è di fatto scartata: a questo punto, in merito alla morte del calciatore scomparso il 18 novembre 1989, pare restare il movente privato. Sono da allora passati 22 anni e la procura di Castrovillari, che ha riaperto le indagini per omicidio volontario, cerca di fare chiarezza rispetto a una vicenda mai attestata.

Dall’esame dei carabinieri del Ris di Messina – anticipa la Gazzetta dello sport – l’auto di Bergamini, una Maserati Biturbo, non aveva nè doppifondi nè vani occulti in cui si sarebbe potuta nascondere droga, e dunque cadrebbe l’ipotesi investigativa che la morte del calciatore fosse dovuta al fatto che potesse essere stato un corriere della droga, consapevole o inconsapevole.

L’auto, sequestrata nei mesi scorsi ad Argenta (Ferrara) dove è stata custodita dalla famiglia Bergamini in questi lunghi anni, è stata esaminata a fondo dai tecnici del Ris che – secondo le indiscrezioni del quotidiano – avrebbero fornito al procuratore capo di Castrovillari Franco Giacomantonio gli elementi per escludere l’ipotesi della morte legata al mondo della droga.

I Ris hanno evidenziato come la Maserati Biturbo bianca in possesso del calciatore, anche al momento della morte, è conforme a tutti i dati ed elementi oggettivi con i quali è stata rilasciata dalla casa madre all’atto delle vendita.

Resta dunque in piedi l’ipotesi della morte legata ad aspetti privati, per ragioni personali, e per questo si indaga sulle ultime ore del giocatore, soprattutto sulla verifica della testimonianza dell’ex fidanzata Isabella Internò, presente al momento della morte di Bergamini sulla Statale Jonica, a Capo Roseo Spulico, e sentita di recente dagli inquirenti.

“Non posso che confermare quanto i Ris di Messina hanno evidenziato, escludendo assolutamente doppifondi o vani occulti di qualsiasi tipo all’interno dell’auto – ha commentato all’ANSA Eugenio Gallerani, legale della famiglia Bergamini, che grazie alle attività difensive era riuscito oltre un anno fa a far ripartire le indagini, portando una mole di elementi alla Procura che poi ha accolto la richiesta – Da quanto mi è dato sapere non vi sarebbe stata nessuna manomissione all’interno dell’abitacolo della Maserati, che risulta a tutti gli effetti, secondo gli esami, conforme ad auto rilasciate dalla casa madre. Movente privato? Non conosco l’ evoluzione delle indagini in corso, posso solo dire di lasciar lavorare in tranquillità i magistrati. Già a suo tempo abbiamo dato alla procura di Castrovillari elementi su cui indagare, ora confidiamo nelle verifiche in corso e attendiamo fiduciosi i risultati”.

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