Salernitana, quei conti che non tornano mai

Gli unici calcoli che vorrebbero fare in casa della Salernitana sono quelli che mancano per arrivare ai play-off per sperare di tornare in serie B. Invece sembra più un lavoro da commercialisti quello che ci vuole per fare stare tranquilli i tifosi campani. Infatti, le entrate sono sempre più scarse.

Vediamo qualche numero: in nove gare all’Arechi sono stati incassati circa 360mila euro, con un trend in continua picchiata. I contributi per le giovanili sono bassi, le sponsorizzazioni latitano.

Diciamo che volendo essere ottimisti a fine anno le entrate arriverebbero a quota 1,5 milioni di euro. Dunque: 3,5 milioni di perdite, visto che il budget per tutte le spese è fissato in 5 milioni di euro. La situazione di bilancio non è facile. Già in estate, dopo la problematica iscrizione, gli ispettori della Covisoc avevano fatto notare che la situazione era traballante.

Poi, lo scorso 15 dicembre, un ulteriore controllo. E, infine, la solita, infinita, spada di damocle: i conti in rosso del passato. Ovvero: 20 rate trimestrali da 25mila euro per Iva, poi l’Ires, l’Irap, l’Empals e i debiti col Comune. E in tutto questo domani andrebbe versato l’acconto Iva, adempimento che è già costato caro alla Salernitana. Il rischio di tutti questi conti da far venire il mal di testa è uno solo: ulteriori penalizzazioni. E allora, sì, addio playoff.

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