Pugliesi: «Pisa, sei sempre stato il mio sogno»

Maurizio Pugliesi è stato, nel momento decisivo della stagione, l’ultimo baluardo di una difesa pisana tramutatasi d’un colpo in una roccaforte quasi inespugnabile. Merito di una crescita costante di tutti i reparti, del grande lavoro svolto in allenamento e, soprattutto, del grande attaccamento alla maglia che tutti (lui per primo) hanno sempre avuto.

Un attaccamento che Pugliesi, da pisano doc, non ha mai nascosto. Fin dal giorno della firma sul contratto: “In quel momento ho realizzato un sogno – racconta –. Un sogno cullato fin da bambino che ho avuto la fortuna di vivere da protagonista in questa stagione. E che si è concluso come tutti volevamo”.

  • Protagonista per caso?

“Con la società fin dal primo momento ci siamo guardati negli occhi e abbiamo parlato chiaramente. Il mio ruolo doveva essere quello di un giocatore esperto pronto a contribuire alla crescita di Ivan Lanni. Fra noi si è creato un ottimo rapporto e io ho sempre lavorato con grande voglia per farmi trovare pronto alla prima occasione. E di occasioni ce ne sono state: credo di aver dato il mio contributo a questa salvezza”.

  • Un ruolo da chioccia?

“Ho 34 anni e per un portiere non sono certo decrepito. Sto bene, ho ancora tanta voglia di giocare e ci sarà tempo per fare la chioccia. Ripeto, conosco il mio ruolo all’interno del gruppo e quando ci sarà bisogno di me risponderò sempre presente”.

  • Non sono molti i pisani che hanno avuto ‘fortuna’ in maglia nerazzurra…

“Non è mai facile giocare nella tua squadra del cuore. Subentrano tanti aspetti emotivi e ambientali. Per quanto mi riguarda soltanto l’idea di scendere in campo e avere alle spalle la curva Nord vale più di ogni altra cosa. Certo, ad un certo punto qualche pensiero…”.

  • Paura di retrocedere?

“No, assolutamente. Quell’idea non mi è mai passata per la testa e penso che nessuno all’interno del gruppo ci abbia mai pensato. Ovviamente abbiamo attraversato momenti delicatissimi in questa stagione e qualche preoccupazione c’è stata. Poi a Cava è cambiato tutto”.

  • E’ stata quella la gara decisiva?

“Sicuramente. Quello è stato un vero e proprio spareggio che siamo stati molto bravi ad interpretare. La vittoria ci ha dato una spinta enorme”.

  • In quella gara successe un po’ di tutto…

“Lì penso di aver fatto la parata migliore, o almeno più difficile, di tutta la stagione. Dopo nemmeno un minuto mi trovai di fronte l’attaccante avversario e riusciì a chiudergli lo specchio della porta. E poi anche la traversa mi dette una mano”.

  • In che modo?

“Sullo 0-0 una delle loro poche conclusioni in porta stava per beffarci un’altra volta. Ci pensò la traversa a cambiare il finale della storia. Ho ripensato qualche volta a quel momento. A dire il vero in quei novanta minuti nella mia testa filarono via tantissimi pensieri”.

  • E adesso?

“Adesso mi godo un po’ di riposo in famiglia. E poi via, verso un altro campionato che sicuramente sarà altrettanto difficile ed equilibrato. Credo che ormai la Prima Divisione nasconda molte più insidie della serie cadetta. Non esistono squadre ammazza campionato e allo stesso modo è difficile trovare dei ‘materassi’. Puoi vincere o perdere contro chiunque: e questo è quello che ci attenderà anche nella prossima stagione”.

  • Fonte: ufficio stampa Ac Pisa (per la foto si ringrazia il sito ufficiale acpisa.it)

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