Calcioscommesse parla Giuseppe Sculli per dire che resterà solo carta

Premessa doverosa, prima di proporre stralci delll’intervista rilasciata da Giuseppe Sculli, calciatore in quota al Genoa, ai giornalisti de Il Secolo XIX in merito alle vicende del calcioscommesse. La premessa è la seguente: il nome di Sculli è tra quelli che circola con insistenza nell’ambito dell’inchiesta sebbene il Gip del tribunale di Cremona, Guido Salvini, abbia respinto la richiesta di arresto nonostante, ha spiegato il procuratore capo Roberto Di Martino “ci siano indizi a suo carico”.

L’intervista di Sculli al quotidiano: viene pubblicata nella mattina di martedì 29 maggio 2012, il polverone è accaduto ieri con l’ondata di arresti e indagati. Tra le sfide sotto inchiesta, anche Lazio-Genoa del 14 maggio 2011, terminata a 4 a 2. Quattro giorni prima dell’incontro, il 10 maggio, Sculli, secondo l’ordinanza, avrebbe partecipato ad un vero e proprio summit in un ristorante genovese, l’Osteria del coccio, assieme all’allora suo compagno di strada Domenico Criscito.

L’incontro ha visto tra i protagonisti anche il pregiudicato bosniaco Safet Altic, i titolari del ristorante Luca e Stefano Pollicino, Massimo Leopizzi e Fabrizio Fileni, ultra genoani, oltre all’albanese Kujtim Qoshi.

“Il summit – si legge nell’ordinanza – è stato oggetto di un servizio di osservazione adeguatamente documentato. Sono i giorni che precedono la partita di calcio Lazio-Genoa“.

Le parole di Sculli:

“Sono schifato, quanto ancora andrà avanti tutto questo? Non ne resterà altro che carta. In quella partita (Lazio-Genoa, ndr) non ho giocato, ero in panchina perchè avevo problemi fisici ma non ho notato nulla di strano. Per me quella era una partita regolare. Non ho mai scommesso in vita mia, di questa vicenda e delle scommesse non so nulla”.

In merito alle foto che lo ritraggono insieme al suo ex compagno di squadra Mimmo Criscito, ad alcuni capi ultrà rossoblù e al pregiudicato bosniaco Safet Altic in un ristorante del levante genovese proprio nella settimana precedente alla partita, Sculli dice:

“all’Osteria del Coccio, dove hanno scattato quelle foto, andavo sempre, a pranzo e a cena, incontrando chiunque, genoani e sampdoriani. Altic lo conosco ma io guardo alla persona e non alla sua vita privata. Escludo assolutamente che si sia parlato di Lazio-Genoa. Sono assolutamente tranquillo. So dove ero e cosa hofatto, quali sono stati i miei spostamenti. Non temo nulla, sono pronto a dare tutte le spiegazioni del caso. Non voglio essere sbattuto in prima pagina come il mostro”.

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