Macalli all’Agenzia delle Entrate: “Iva su comproprietà calciatori è illegittima”

In seguito all’esca lanciata dal fisco, con l’intento di verificare in maniera preventiva le modalità di tassazione Iva sulle vendite dei calciatori, arriva la presa di posizione del presidente della Lega Pro, Mario Macalli, che lamenta una pretesa assurda – perché infondata – da parte dell’Agenzia delle Entrate:

“Uno può chiedere – afferma Macalli a corollario dell’inaugurazione della sede di Roma dell’associazione italiana calciatori- anche la luna nel pozzo sempre che trovi chi gliela dà, altrimenti facciamo 7500 ricorsi e vediamo chi vince.

Le disposizioni legislative e giuridiche non le inventa chi gestisce Equitalia o le agenzie delle entrate. In merito alle compartecipazioni (o comproprietà), così come sono consegnate, non esiste l’Iva. Esiste per le cessioni di beni, e siccome il calciatore è considerato un bene, seppur immateriale, esiste. Ma sulle questioni finanziarie, per adesso, per fortuna, l’Iva non c’è”.

Nel merito della questione, intanto, è stato aperto di un tavolo tra il direttore delle Entrate, Attilio Befera e i presidenti della Lega Maurizio Beretta e della Federcalcio, Giancarlo Abete. Macalli, anche per questo, si fa sentire:

“Non siamo informati dell’esistenza di alcun tavolo, anche se vorremmo esserlo visto che abbiamo delle società che sono nella condizione di essere sottoposte ad eventuali accertamenti fatti, ribadisco, solo per perdere del tempo e per creare problemi. Il calcio non ha bisogno di problemi, ma solo che si paghi il dovuto: contributi, Irpef, imposte e giocatori. Vanno fatte le cose legittime chieste dallo Stato ma ciò che è illegittimo è tale anche per lo Stato. E l’Iva è in questo caso una richiesta illecita“.

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