Se non è sereno, poi si rasSERENA

Quattro punti in due partite, ovvero lo stesso bottino che lo Spezia aveva messo in cassaforte nelle cinque gare precedenti. Con tutto il rispetto per un professionista impeccabile quale è Elio Gustinetti, viene da dire che Michele Serena ha preso in mano la squadra ligure nel momento giusto.

Quando, cioè, occorreva agire per solecitare una svolta. E il cambio di passo, visibile, è puntualmente arrivato. Un successo all’esordio – convincente contro il Trapani – e un pareggio sul difficile campo del Lanciano.

A conti fatti, la squadra spezzina veniva da una vittoria, un pareggio e tre sconfitte: sebbene i proclami di inizio stagione fossero altamente ambiziosi (come non essere ottimisti con quel popò di parco attaccanti: cioè. Antimo Iunco, Felice Evacuo, Salvatore Mastronunzio, Emiliano Testini, Andrea Ferretti!!!), il campo pareva aver ridimensionato ogni aspettativa.

In ordine: pareggio in casa contro l’Andria, sconfitta esterna a Frosinone, vittoria in casa contro il Piacenza e sconfitte a Siracusa e Cremona. L’era Gustinetti, inoltre, si è chiusa quando i suoi ex calciatori avevano incassato (9 gol sul groppone) più di quanto avessero realizato (8 reti).

Il dubbio che l’attacco non funzionasse non ha mai fatto capolino nei pensieri dei tifosi, lo dicevano i numeri già allora: 8 reti in cinque gare sono una media importante. Da prime posizioni. Semmai, il grosso allarme lo aveva destato il cattivo ingranaggio della retroguardia, i cui meccanismi sembravano ancora tutti in divenire. Nove reti in cinque partite: quello, semmai, il problema reale di una formazione votata all’attacco ma incapace di tamponare e coprire nella maniera congeniale in occasione delle sortite avversarie. Non che mancassero uomini di garanzia: Ferrini su tutti, Rivalta a seguire. poi Murolo, poi Bianchi. Russo, Lucioni.

Madonna in mediana è un lusso per la categoria. Eppure, lo spinoso problema del gol incassato con cadenza certosina è costato la panchina a Gustinetti. Che Serena ripartisse proprio da lì, era mossa scontata. Che riuscisse in così poco tempo a sistemare i dettagli da rifinire, non facilmente prevedibile. Invece: due gare e zero gol subiti. Anche a Gustinetti era riuscito in due gare (ma su cinque complessive e non consecutive) di non incassare reti.

Poi, il colabrodo Spezia ha iniziato a lasciar che l’acqua scorresse dappertutto. La solidità ritrovata è il tassello che andava messso a punto: tornare a parlare di grandi aspettative sembra doveroso perchè sulla carta nessuna tra le formazioni dell Prima Divisione B ha un organico superiore a quello ligure. Gabriele Volpi pare ora soddisfatto, e ne ha ben donde: si dice che se non sarà sereno, poi si rasserena. Appunto. E Michele Serena in panchina lo ha voluto proprio lui.

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