Riforma Lega Pro 2014-2015 tutte le novità

Tramite focus proviamo a ricostruire le novità introdotte dalla riforma Lega Pro approvata dal Consiglio Federale e che entrerà in vigore a partire dal campionato 2014-2015.

Piace pensare alla nuova tipologia con lo stesso approccio e nei medesimi termini con i quali si è espresso il Presidente di Lega, Mario Macalli, a trattative definite:

“E’ un gran giorno, non solo per la Lega Pro ma per il calcio italiano in generale”.

Ecco il dettaglio delle regole attuali e di quelle che entreranno in vigore:

STAGIONE 2012-2013 IN CORSO

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L’AIC discute della riforma Lega Pro

Riunione tra i referenti dell’Associazione Italiana Calciatori e i giocatori rappresentanti della Lega Pro che, il prossimo 19 novembre 2012, discuteranno a Milano dell’ipotesi di riforma della Lega Pro che si prospetta dal 2014-2015 a categoria unica con 60 squadre divise in 3 gironi da 20.

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Riforma Lega Pro Lotito chiede 60 squadre al massimo

Claudio Lotito parla della riforma dei campionati di calcio italiani a panorama.it (intervista cui rimandiamo per la lettura integrale) e, nel corso dell’intervista che fa seguito alla notizia diffusa dalla Gazzetta dello Sport secondo cui proprio la Lazio si sia segnalata per i migliori bilanci degli ultimi anni, il patron biancoceleste e della Salernitana enuncia il proprio pensier anche rispetto a modifiche da apportare alla Lega Pro.

Si tratterebbe, nello specifico, di una serie di riduzioni numeriche che Lotito spiega così:

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Riforma Lega Pro entro il 30 novembre 2012, la sfida di Abete

Intorno al tavolo praticamente tutti. Luogo: sede della Lega Pro, Firenze. Data odierna, giovedì 4 ottobre 2012.

I presenti, riunitisi appena dopo il consiglio federale: il presidente e il vicepresidente federale, Giancarlo Abete e Demetrio Albertini; i principali referenti della Lega Pro, ovvero il presidente Mario Macalli, il vice Archimede Pitrolo e il Direttore generale Francesco Ghirelli; il presidente della Lega di serie B, Andrea Abodi in compagnia del direttore generale Paolo Bedin; Damiano Tommasi nelle vesti di presidente dell’Associazione calciatori; il segretario dell’Associazione allenatori, Giuliano Ragonesi e l’esponente della Covisoc Giuseppe Casamassima.

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Riforma Lega Pro obiettivo tre gironi da 20 squadre

Alla fine del Consiglio federale svolto nella giornata di martedì 7 agosto 2012 – durante il quale è stato deciso il blocco dei ripescaggi al termine della stagione 2012-2013 dall’Interregionale alla Seconda Divisione, è stato annunciato che la Virtus Entella disputerà il prossimo campionato di Prima Divisione e sono stati resi noti i gironi dei campionati imminenti di Lega Pro Prima Divisione e Seconda Divisione – è Giancarlo Abete, presidente Federcalcio a rendere conto nel corso della conferenza stampa:

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Riforma Lega Pro, il no di Demetrio Albertini

Altro che riforma, solo un taglio e nulla più. Per Demetrio Albertini, vicepresidente della Figc, quella paventata in Lega Pro non è una vera e propria riforma, semmai un taglio privo di progettualità e condivisione: la riduzione a 60 squadre, in un’unica categoria da tre gironi, non piace all’Assocalciatori che lo fa sapere per bocca di Albertini.

Le parole del vicepresidente Figc, il quale assicura che nel Consiglio federale del 7 agosto una riforma del campionato così concepita non avrà il parere favorevole dell’Aic:

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Riforma Lega Pro Divisione unica a tre gironi nel 2013-2014?

Dando per scontato che nel corso della stagione 2012-2013 di Lega pro si assisterà alla consueta separazione in due Divisioni ciascuna da due gironi, quel che potrebbe accadere dal 2013-2014 è che invece la Lega professionistica metta in atto una riforma strutturale che possa portare alla composuizione di tre gironi a Divisione unica.

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La denuncia di Macalli, il calcio verso il fallimento

Mario Macalli, presidente della Lega Pro, lo dichiara senza mezzi termini: senza riforme il sistema calcio rischia di segnare il fallimento. Il default, dunque, sarebbe dietro l’angolo e la causa, evidentemente, sono i problemi economici che attanagliano le società e ne mettono in crisi il futuro gestionale.

“Abbiamo in campo 77 società – dichiara Macalli – e parecchie di queste hanno problemi economici. Gli imprenditori sono in difficoltà perchè loro aziende in difficoltà.

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