Siracusa, Moi: «Ora possiamo puntare ai playoff»

Terminata la seduta di lavoro, che porterà alla gara contro la Virtus Lanciano, il difensore Davide Moi, autore del primo goal  nella gara contro il Foligno ha incontrato la stampa.

“Sono contentissimo per la vittoria ma anche per il goal. Per un difensore non è mai facile fa goal ed io ne ho già fatti due”.

Goal con dedica speciale per il giocatore sardo: “Si, dedico il goal a mio nonno, il mio primo tifoso, che non c’è più e che mi segue dall’alto”.

Domenica prossima contro il Lanciano Moi sarà l’ex di turno: “Conosco bene l’ambiente e posso assicurare che si tratta di un ambiente molto corretto. Il pubblico è molto composto e lascerà giocare tranquillamente la gara. Loro – continua Moi – sono una squadra molto forte e lo hanno dimostrato anche nella sfida d’andata. Hanno un organico molto competitivo e tutti potrebbero essere titolari”.

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Foligno, Giunti: «Ora necessario fare punti»

Dopo la sconfitta di domenica scorsa a Siracusa, il Foligno sta lavorando duro per ritornare subito in pista e mister Giunti si è concesso alle domande dei giornalisti per parlare del match di Siracusa e proiettarsi sulle restanti 8 gare da disputare.

“Quella di Siracusa è stata una sfida in cui gli episodi ci hanno condannato anche se, bisogna ammetterlo, non siamo stati in grado di esprimere il carattere dimostrato nelle ultime settimane. La partita contro i siciliani – ha aggiunto – se è vero che ha confermato la bontà del loro organico e la capacità di non concedere quasi nulla, d’altra parte ci ha visto approcciare non nella maniera giusta. In modo particolare, pur provando ad esprimere gioco su un campo non in perfette condizioni, che ad una squadra dalle nostre caratteristiche penalizza, in una partita in cui qualcuno è rimasto anche piacevolmente sorpreso, devo ammettere che forse si è trattato della prestazione, sul piano mentale, meno positiva della mia gestione. Da allenatore mi assumo le dovute responsabilità ma, come detto alla squadra, ritengo che una sconfitta come questa possa insegnarci qualcosa, far comprendere a tutti e ai giocatori che quanto di buono espresso nel ritorno ha bisogno di esser confermato».

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Taranto, si punta sul settore giovanile

Inter, Milan, Juventus, Torino, Genoa, Roma e  il Taranto. Mentre la stagione in corso regala qualche soddisfazione non preventivata, c’è già chi lavora alla della prossima. Girando lo stivale alla ricerca di giovani talenti, con i quali puntellare un vivaio già in crescita grazie ai più promettenti ragazzi del territorio. Finalmente sui taccuini degli addetti ai lavori. Come società solida, interessata a investire sui talenti di domani e impegnata a programmare il suo futuro. Sergio Mezzina, reduce dall’importante maxiraduno orgnanizzato dalla plurititolata Mariano Keller, spiega il valore dell’invito ricevuto dal sodalizio di via Martellotta.

«La Mariano Keller è una società di assoluto valore nelle categorie giovanili. L’invito ricevuto testimonia come il lavoro cominciato con la gestione D’Addario, mirato alla valorizzazione del vivaio, cominci a essere conosciuto a livello nazionale. Il maxiraduno della scorsa settimana era riservato alle più blasonate società di serie A e di serie B e alle più vicine società campane. Il fatto che il Taranto fosse tra le società invitate è sintomatico della nuova immagine che via Martellotta sta dando del calcio tarantino tra gli addetti ai lavori . Sul campo centinaia di giovani promesse. Sugli spalti la preziosa collaborazione di Visone e Martone.  «Una grande accoglienza e una squisita ospitalità – spiega Sergio Mezzina  – a fare da splendida cornice all’altissima qualità dell’offerta calcistica. Complimenti davvero al presidente della Mariano Keller, Salvatore Righi, e grazie di cuore al nostro presidente, Enzo D’Addario, per aver creduto in questa esperienza importante per il vivaio rossoblù».

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Gubbio, Torrente: «Ancora non c’è la matematica»

Adesso i punti di vantaggio sono dieci e c’è una giornata in meno da giocare. Ma nonostante questo la strada verso il bellissimo traguardo del Gubbio che tutti sognano è ancora lunghissima e piena di grandi difficoltà. L’unico modo per affrontare al meglio ogni situazione è continuare a lottare, a combattere, a restare umili, concentrati e determinati. A stare insomma con i piedi per terra. Guai a cullarsi sugli allori o a pensare che ormai è fatta. Sarebbe l’inizio della fine. E il calcio, che è una brutta bestia, ci ha insegnato che le cose impossibili e quelle che sembrano fuori da ogni logica possono verificarsi in un battibaleno. Per cui ha ragione il presidente Fioriti quando dice: “Siamo sulla buona strada, stiamo cercando di fare sempre il nostro dovere e di impegnarci con grinta e umiltà. E questo è l’unico modo giusto per continuare nella marcia che potrebbe anche portarci a tagliare un traguardo impensabile alla vigilia e per questo ancora più bello. Ma non voglio sentire fare discorsi strani. Il Gubbio è il Gubbio perché i giocatori sono umili, il tecnico è preparato e grintoso, il direttore tecnico Simoni è la saggezza e l’sperienza fatte persona, il diesse Giammarioli è abile e intelligente, perché la società è vicino alla squadra, perché abbiamo un pubblico meraviglioso, perché tutti nella loro parte danno una mano. Per arrivare alla mèta però non dovranno esserci distrazioni e dovremo continuare tutti a remare dalla stessa parte senza soluzione di continuità”.

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Bassano, la storia di Moro. In campo dopo un anno e mezzo di stop

L’emozione più grande dell’ultimo fine settimana giovanile in casa Bassano l’ha regalata sicuramente Andrea Moro, trequartista classe 1993 della nostra Berretti.

Il suo talento era stato fermato nell’ottobre 2009 da gravi problemi di salute, dopo che nella partita precedente il ricovero ospedaliero aveva timbrato il cartellino con un eurogoal alla Sambonifacese nel campionato Allievi Nazionali.

Con Andrea abbiamo scambiato qualche parola, un botta e risposta integralmente riprodotto senza apportare alcuna modifica alle sue risposte.

  • Andrea, come stai intanto?

«Mi sento bene…la mia battaglia non è ancora finita, ma spero che la vittoria sia presto vicina. Credo che al più presto vedrò la mia totale guarigione».

  • A volte le esperienze, specie se forti, ci fanno particolarmente crescere. Cosa ci dici al proposito?

«Fino a poco tempo fa consideravo queste affermazioni delle frasi di circostanza invece,  dopo aver vissuto e visto tanto dolore e sofferenza, posso solo condividere..Ti rendi conto di ritrovarti diverso, più “grande”…non lo hai di certo voluto ma, comunque, lo hai vissuto e te lo porterai per sempre. A volte, mi sembra, che tanti “problemi” che le persone mi espongono siano di poca rilevanza a confronto di ciò che altre persone che soffrono provano. E così mi dico :” Anche questa dura esperienza mi ha portato qualcosa di “buono”…»

  • Il ritorno in campo in una gara ufficiale dopo un anno e mezzo, un’emozione per tutti. E per te?

«Ero veramente emozionato..la voglia di rimettermi in gioco è stata forte anche se non nascondo un certo timore..in fondo mancavo da una partita ufficiale da un bel po’ di tempo e non conoscevo direttamente il livello fisico della categoria..Mi ha particolarmente emozionato l’affetto che ho sentito nell’applauso quando sono entrato in campo, la vicinanza dei miei compagni di squadra e il loro abbraccio dopo le reti. Ho sentito la sincera vicinanza del Mister, dei Dirigenti e del Responsabile del Settore Giovanile che sempre hanno creduto in me e continuano a farlo».

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Como, 5 iniziative presentate nel giorno del 150° Unità d’Italia

Il Como festeggia oggi il 150° anniversario dell’Unità d’Italia con un pranzo sociale che si terrà presso la nuova sala Italia del ristorante Plinio 1988 di Arosio. Durante l’evento, alla presenza della squadra, di tutto lo staff e della dirigenza, il direttore generale Maurizio Porro introdurrà ai partecipanti 5 nuove iniziative atte ad avvicinare ulteriormente la società alle istituzioni ed alla città. I progetti appoggiati in toto dal Calcio Como saranno tutti a carattere solidale e civico.

A presentare queste 5 iniziative ci saranno i promotori stessi, i quali ne esporranno i progetti e lo sviluppo:

  • Arch. Alberto BOSIS: Libro romanzo sul Calcio Como.
  • Arch. Silvia RIVETTI: ˝Progetto Mascotte Calcio Como˝.
  • Dott.ssa Cristina RUSSO: ˝Progetto Sport e Disabilità”.
  • Dott. Iacopo PAOLUCCI: ˝Progetto Psicologia della Motivazione”
  • Dott. Renato GAIOTTI: ˝Progetto Giovani Tifosi”.

Un altro segno importante della rioganizzazione della struttura e della voglia di aprirsi alla gente in maniera seria e trasparente.

Infortunio – Gli accertamenti e le analisi hanno confermato una microfrattura allo scafoide del piede. Per Riccardo Riva quindi lo stop forzato è d’obbligo e quindi potrà riprendere la riabilitazione tra non meno di un mese. Decisamente una notizia fastidiosa in un periodo in cui il Como sta esprimendo il meglio della stagione.

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Nocerina, la caduta degli Dei. Passa il Carpi, fuori dalla Coppa Italia

NOCERINA – CARPI 1-2

  • MARCATORI: 8′ st Cesca (C), 23′ st Cioffi (C), 36′ st rig. Cavallaro (N).
  • NOCERINA (3-4-3): Amabile; Servi, Di Maio, Riccio; Nigro (1′ st Scalise) Marsili, De Martino (7′ st De Liguori), Petrilli; Galizia, Ripa (25′ st Bolzan), Cavallaro. A dispo.: Chinchio, Pomante, Pepe, Bruno. All. Auteri.
  • CARPI (4-3-1-2): Mandrelli; Poli, Cioffi, Dascoli, Caselli; Di Martino (1’st Perini), Guilouzi (19′ st Sogus), Cenetti, Bigoni; Cesca, Nicolini (26′ st Cicino sv). A disp.: Bastianoni, Marietti, De Souza, Peron. All. Sottili.
  • Arbitro: Pasqua di Tivoli
  • NOTE: spettatori 1500. Espulsi: Riccio al 33′ st per scorrettezze e Nicolini per proteste dalla panchina. Ammoniti: Di Maio, Guilouzi, Marsili e Cicino. Angoli: 10-2 per la Nocerina. Recupero: 0’pt e 4’st.

La caduta degli Dei. Dopo aver vinto nella gara d’andata per 1-0, la Nocerina sciupa tutto nella semifinale di ritorno contro un ottimo Carpi, uscendo dunque dalla Coppa Italia di Lega Pro. Non bastano i tanti sostenitori (circa 1.500) giunti in un giorno comunque feriale per sostenere la squadra di Auteri che, imbottita di seconde linee, paga quindici minuti di black out nella ripresa. Cesca e Cioffi ribaltano l’1-0 dell’andata e per la Nocerina è notte fonda.

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Juve Stabia prima finalista di Coppa Italia

PISA – JUVE STABIA 1-1

  • Reti: 27´ pt Obodo (P), 4´ st Corona (JS)
  • Pisa (4-4-2): Lanni, Ton, Bizzotto, Stendardo, Sereni, Audel, Amoroso (10´ st Guidone), Obodo, De Oliveira, Fanucchi, Forte (10´ st Ilari). A disp.: Adornato, Calori, Reccolani, Bartalini, Favasuli. All.Pagliari.
  • Juve Stabia (3-4-3): Fumagalli, Fabbro, Maury, Scognamiglio, Dicuonzo, Davì (30´ st Marano), Mezavilla, Pezzella, Tarantino (12´ st Valtulina), Corona, Mbakogu (16´ st Raimondi). A disp.: Vono, Pitarresi, Danucci, Rizza. All. Braglia
  • Arbitro: De Faveri di San Donà di Piave.

Espulsi: Maury al 33´ st, Fabbro al 41´ st

  • Ammoniti: Davì, Mbakogu, Sereni, Maury
  • Angoli: 8-3

E’ durato poco più di un tempo il sogno del Pisa di acciuffare in rimonta la finale della Coppa Italia-Lega Pro. I ragazzi di mister Pagliari, usciti tra gli applausi del pubblico dell’Arena, hanno impegnato severamente la Juve Stabia sospinta al turno successivo dalla giocata del suo uomo immagine Giorgio Corona. Un gol quello segnato dopo 60 secondi dall’inizio della ripresa, che ha praticamente spento le speranze di un Pisa che nei primi 45 minuti aveva trovato meritatamente il gol con Obodo e aveva messo in mostra una ottima organizzazione di gioco. Da segnalare anche il ritorno in campo di Christian Amoroso, per l’occasione con la fascia di capitano e sempre nel vivo del gioco. Bravo anche il giovane classe ’93 Francesco Forte che ha lottato su ogni pallone contro una delle migliori difese della categoria.

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Prima Divisione, 21 squalificati

Pasquale Marino ha squalificato 21 giocatori in I/a Divisione e 33 in II/a.

In I/a Divisione sono stati squalificati per due gare Bencivenga (Lumezzane), Gambadori (Monza), Accursi (Salernitana), Colombo (Spezia) e per un turno Cremonesi (Cremonese), Terra (Sorrento), D’Antoni (Ternana), Angeletti (Atletico Roma), Coda (Cremonese), Coletti e Paolucci (Andria Batt.), Padella (Atletico Roma), Matteini (Cosenza), Stefani (Cremonese), Scaglia (Verona), Profeta (Pergocrema), Rossi (Spal), Sabatino (Taranto), Bizzarri e Imburgia (Ternana), Ferraro (Lanciano).

Ammonizione con diffida per Bufalino (Siracusa), Miglietta (Atletico Roma), Signorini (Benevento), Sciaudone (Foligno), Cazzola (Juve Stabia), Calliari (Lumezzane), Colombo e Padoin (Spezia), Cammaroto, Croce e Servili (Alessandria), Beccia (Bassano), Thackray (Cosenza), Romagnoli (Foggia), Martin (Fussballclub Sudtirol), Raggio (Gubbio), Crocetti (Lucchese), Zanardini (Lumezzane), Mosciaro (Pisa), Oliveira (Salernitana), Giordano (Siracusa).

Tra i dirigenti inibizione fino al 12 aprile 2011 per Fusiello (Andria Batt.), fino al 29 marzo per Lippi (Viareggio) e Lancetti (Reggiana).

Tra gli allenatori squalifica per due gare per Scienza (Viareggio) e per una gara per Capuano (Paganese).

Ammende a società: Salernitana e Taranto 2000 euro, Andria Batt. 1500, Pisa 1000, Foggia 700.

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Spezia, D’Adderio: «Felice di essere tornato»

Com’è nello stile del rientrante tecnico molisano, Salvo Fulvio D’Adderio, poche porole ma concetti ben chiari ed una gran voglia di riprendere da dove aveva lasciato, in seguito alla sconfitta di Bolzano alla 5° giornata:

“Sono sinceramente onorato per essere stato richiamato, non ci credevo davvero. Fino a ieri mattina ho svolto la mia normale giornata di padre, poi la chiamata di un numero sconoscuito. Era il Presidente che mi ha chiesto la disponibilità a tornare sulla panchina dello Spezia; non ho voluto sentir parlare di scuse, non era giusto, solo il tempo di prendere un pò di roba e mi sono avviato. E’ la prima volta che sono felice di lasciare la mia famiglia, per me questo è un vero onore, torno a quella che è stata come una seconda famiglia, dove mi hanno dimostrato calore, ma soprattutto rispetto. Il mio stato d’animo? Un misto di felicità per essere tornato, e rabbia per il tempo perso”.

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Spezia, esonerato Pane. Torna D’Adderio

Ieri la notizia: Alessandro Pane non è più l’allenatore dello Spezia. Fatale la sconfitta di domenica scorsa in casa contro la Cremonese. Poi, nella tarda mattinata di oggi, presso la sala conferenze dello stadio “Alberto Picco”, il Presidente Gabriele Volpi, insieme al Vice-Presidente Andrea Corradino ed al Coordinatore Generale Giuseppe Spalenza, hanno spiegato agli organi di stampa ed ai tifosi presenti, le motivazioni alla base delle importanti novità assunte in seno alla Società, tra cui il ritorno alla guida tecnica della Prima Squadra, di mister Salvo Fulvio D’Adderio:

“Dopo la sconfitta di domenica scorsa contro la Cremonese, abbiamo deciso di rivedere alcune posizioni in seno alla Società. Era una partita da vincere, che ci avrebbe permesso di rimanere attaccati al treno play-off; la sconfitta ha poi determinato le decisioni comunicate nella giornata di ieri, scelte non piacevoli, ma obbligate, perchè nel calcio parlano i risultati. Alla guida della Prima Squadra è stato richiamato mister D’Adderio che si è subito reso disponibile e questo dimostra un grande attaccamento. E’ una persona seria e crediamo abbia le qualità per poter cambiare la situazione; lo riaccogliamo con piacere e lo sosteniamo con la massima fiducia. Sono convinto che le nostre speranze non siano del tutto tramontate”.

Ed il Presidente indica chiaramente la strada da seguire: “Deve essere chiaro che solo chi darà il massimo potrà continuare con noi; per rimanere allo Spezia bisogna meritarlo. Questa è una piazza che merita almeno la Serie B; c’è bisogno che tutti diano il massimo per l’obiettivo comune; poi a fine stagione saranno fatte le dovute valutazioni. La priorità deve essere l’armonia tra le diverse componenti”. 

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Pavia, esonerato Andrissi. Arriva Carbone

Benny Carbone, attuale mister della “Berretti”, è il nuovo allenatore del Pavia. La Società ha deciso di affidargli la guida della prima squadra a partire dall’allenamento odierno. L’A.C. Pavia rigrazia mister Gianluca Andrissi per il lavoro svolto con grande impegno, umanità e professionalità.

  • Carriera da calciatore (fonte: Wikipedia) – Carbone inizia la sua attività al Torino, dopo aver vinto un provino con la maglia della A.S. Scillese, compagine dilettantistica di Scilla, città limitrofa alla natia Bagnara. Nella stagione 1988/89 disputa con la maglia del Toro in Serie A tre partite senza però mai segnare, esordendo nella massima serie il 15 gennaio 1989 contro il Pisa. In quella stagione il Torino retrocede in Serie B e la stagione successiva gioca 5 partite tra i cadetti, senza realizzare alcuna rete. Dopo questa annata viene mandato in prestito alla Reggina, sempre in Serie B, dove trova più spazio e gioca 31 partite segnando 5 gol.

Nella stagione 1991/92 nuovo trasferimento, sempre in cadetteria, stavolta alla Casertana (31 incontri con 4 gol realizzati). Nella stagione successiva passa all’Ascoli con cui disputa 28 partite segnando 6 gol.

Il ritorno al Torino avviene nella stagione 1993/94. Nel torneo di serie A gioca 28 partite segnando 3 gol e regalando numerosi assist ai compagni, catturando l’attenzione delle grandi squadre. Nell’estate 1994 si scatena un’asta per l’acquisizione del suo cartellino, che vede vincitrice la Roma costretta, pochi giorni dopo, a cederlo al Napoli nell’ambito dell’affare che porta in giallorosso Daniel Fonseca. A Napoli gioca 29 partite e segna 4 gol in campionato, più 5 partite e 3 gol in Coppa UEFA. Indossando senza remore la maglia numero 10 azzurra, dopo due mostri sacri come Diego Armando Maradona e Gianfranco Zola, si conquista l’ammirazione dei tifosi partenopei, che vedono in lui il degno erede della tradizione dei numeri 10 napoletani.

Ormai indiscusso idolo, nell’estate 1995, dopo solo una stagione all’ombra del Vesuvio viene ceduto all’Inter a causa dei gravi problemi economici della società azzurra. A Milano non riesce pienamente a mostrare le sue grandi doti di fantasista, gioca 31 partite segnando solo 2 gol. Finito in panchina nella stagione successiva (1996/97) per incomprensioni con l’allenatore Roy Hodgson, resta in nero-azzurro fino ad ottobre per poi essere ceduto agli inglesi dello Sheffield Wednesday, squadra militante in Premier League, dove gioca 25 partite segnando 6 gol.

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